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lunedì 2 maggio 2022

#politica #SanzionieDittature---Sanzioni economiche portano guerre e dittature.

 Colpire un paese economicamente e portarlo al default, ha causato sempre disastri sociali e scoppio di guerre, e aggiungiamo documenti alla mano, arricchimento di gruppi imprenditoriali che hanno saputo raccogliere in guadagno quello che per le popolazioni è stato un impoverimento. 

Storicamente nel 1933 le sanzioni economiche contro l’Italia, per la sua guerra colonia in Etiopia, hanno portato un rafforzamento del regime fascista con la farsa di una regina che dona alla Patria la sua fede d’oro come esempio, ma si tiene il tesoro miliardario di gioielli che oggi gli eredi di Savoia richiedono alla Banca d’Italia.

Il Governo, sempre nel 33-39, di Hitler, anche se gli stati vincitori alleggerirono il debito per risarcimenti di guerra imposti, uscì dalla Società e non pagò, investendo tutto nella produzione militare che fece scendere la disoccupazione dal 400 % a poco più del 10 %, ma mettendo conseguentemente in moto il meccanismo della guerra di invasione, cominciato nel 1939 con l’invasione della Polonia e poi degli altri stati europei.

Oggi la guerra Ucraina e le sanzioni economiche irrorate a ventaglio contro Russia e altri, che si ripercuotono negativamente sugli stati UE e sulla quasi totalità delle popolazioni portano adesioni verso partiti favorevoli a governi antidemocratici, come la galassia Le Pen e il partito Fratelli d’Italia e la Meloni. Il loro motto attuale come quello degli anni, 1933-1939 si basa su pensiamo per primo agli italiani (o ai francesi), dentro le alleanze esistenti, ma liberi di decidere secondo gli interessi nazionali.

Come si vede è quello che sta cadendo in Europa oggi, dove a parte un giusto aiuto alla popolazione ucraina, e gli italiani sono generosi, non si può accettare che guerra senza fine e sanzioni comminate, ricascano sulla popolazione italiana, francese, tedesca, ecc..che è colpita dopo il Covid da un inflazione che sta salendo oltre il 7 % a cui le sanzioni portano alle economie europee aumento di costi energetici, quindi produzioni e trasporti, un caro prodotti alimentari,di oltre il 10% e quindi una svalutazione dei salari di pari cifra e non ultimo un mancato recupero dei posti di lavoro già colpiti dal Covid e quindi una crescita intollerabile della povertà fra la popolazione.

Se i Borell, i von der Leyer, i Draghi e soci continuano ad appiattirsi su un Biden che ormai nella sua debolezza fisica e politica ha lasciato la politica estera e militare alla Cia e alla Nato (ormai un tutt’uno), avremo un Europa nelle mani di partiti nazional -popolari che faranno crescere scenari di guerra, di autarchia e di miseria.