Ragionare seriamente sulla guerra in Ucraina. Abbiamo sentito, letto e visto molte bugie sulla tragedia di questa guerra, e una ignobile speculazione sui morti innocenti di soldati e civili. Basta con questi spettacoli e vediamo che si può fare per finire questa guerra e poi ricercare e punire i criminali di guerra
russi e ucraini e delle orze speciali anglo americane. Trattare vuol dire valutare la realtà delle proprie richieste e la realtà delle richieste dell’avversario, sfrondandole da tutto quello che non è essenziale per una pace duratura.Le richieste della Russia sono essenzialmente due: controllo e/o autonomia delle regioni del Donbass dove prevalgono ucraini di origine russa o russi rimasti in Ucraina e che negli ultimi anni sono sottoposti a sanguinose repressioni; creazione di una zona cuscinetto neutrale per non avere minacce di missili a breve e media gittata che possono raggiungere in pochi minuti obbiettivi strategici in territorio russo.
Le richieste dell’Ucraina sono: integrità del territorio ucraino, negazione di una possibile autonomia delle zone russofone e/o russofile e la negazione di referendum popolari; libertà di scegliere l’appartenenza alla Nato e di avere armamenti missilistici a breve, media e lunga gittata
Vogliamo ricordare che in Italia, pur non avendo una autonomia nazionale, tuttavia abbiamo ben tre territori con autonomia amministrativa piena, pur se la popolazione in due di esse è molto piccola ma di etnie francese e tedesca e una la Sicilia che ha la stessa etnia del resto dell’Italia.
Allora al tavolo della trattativa questo punto può essere risolto con un accordo che veda le regioni del Donbass per un periodo di tempo necessario alla ricostruzione sotto l’amministrazione russa (ricordate Triste dopo la guerra?) stabilendo poi un referendum dei cittadini per stabilire se rimanere russi o se avere una propria autonomia ma sotto amministrazione ucraina.
Il punto della sicurezza militare richiesto dai russi si può risolvere stabilendo che per un lasso di tempo provvisorio, l’Ucraina rimarrà neutrale e priva di armamenti pesanti e poi fissando una data per una trattativa, alla scadenza del periodo, per verificarne eventuale variazione. Ma contemporaneamente l’obbligo per la Russia di concorrere insieme all’Europa alla ricostruzione del paese.
Ci auguriamo che Draghi sappia dire a Biden queste cose e la volontà come 450 milioni di cittadini dell’Unione Europea di essere liberi “in democrazia” di decidere per una pace trattando direttamente con la Russia.